In questo primo articolo dedicato all’interoperabilità CAD vogliamo fornire una guida affidabile per orientarsi in modo corretto nella scelta del software, parlando di MicroStation ovviamente ma cercando di mantenere una obbiettività in generale sull’argomento.
Punti preliminari
- Per interoperabilità in ambito informatico si intende nella capacità di interpretare e convertire le informazioni tra vari formati, esattamente come avviene con un traduttore di lingua, ci si preoccupa che il “messaggio” sia correttamente traghettato in un’altra estensione.
- MicroStation ha una vasta interoperabilità, la più assortita del mercato, frutto di un investimento pluridecennale da parte di Bentley Systems in questo vitale ambito della progettazione.
- MicroStation integra in modo nativo il formato DWG, per consentire un dialogo diretto con
Ogni nuova versione di AutoCAD può comportare una nuova versione DWG che Bentley aggiunge alle sua nuova release di MicroStation. - L’interoperabilità è sempre e solo tra formati non proprietari, ad esempio è fuorviante pensare di essere interoperabili esportando da un formato DWG a un formato 3DS, infatti entrambe sono estensioni proprietarie Autodesk.
Fatta questa introduzione entriamo più nel merito della questione quando la si affronta con MicroStation.
Supportare i formati in MicroStation significa:
Aprire il file in sola lettura o allegarlo come riferimento
Aprire il file per la lettura e la scrittura in modo da poter apportare modifiche al file
Importare – leggere un file e archiviarlo in formato DGN
Esportare – salvare un file in un altro formato
Il processo di modifica del file da un formato all’altro corrisponde alla traduzione di un testo da una lingua all’altra quindi sarebbe buona norma limitare le conversioni nel flusso di lavoro allo strettamente necessario.
Come tutti i software CAD MicroStation dialoga con il resto del mondo tramite le porte di importazione ed esportazione
i formati supportati in questi due versi delle informazioni sono moltissimi ma per questo articolo ci si sofferma solo su alcuni tra i formati di scambio più significativi, IFC e RFA.
File di scambio sono quelli che per convenzione rappresentano standard di settore.
In questo articolo ci dedicheremo solo allo standard IFC.
Il formato RFA sarà trattato in un secondo articolo.
Il formato IFC, per convenzione lo standard BIM, è in realtà un non-formato, possiamo meglio definirlo come un metodo di archiviazione delle informazioni su base open source.
È quindi un archivio aperto, implementabile, certificato da Building Smart, entità slegata dalle grandi aziende produttrici di software e di componentistica BIM.
Solitamente questo formato è importabile solo da software di BIM authoring, per tanto il fatto che MicroStation sia in grado di interpretarlo in vari modi ne delinea potenzialità che vanno ben oltre il semplice CAD authoring.
MicroStation è BIM oriented, quindi è uno strumento che anche in una fase in cui non si è ancora approdati al metodo BIM consente già di dialogare in questi termini.
ESEMPIO IMPORTAZIONE IFC
Per questo esempio prenderemo spunto da un progetto di un ospedale precedentemente realizzato con altri software e poi condiviso sul web in un portale dedicato alle risorse IFC libere da diritto d’autore.
Il progetto in esame è molto articolato e completo in tutte le parti, l’architettura, la struttura e l’impiantistica di vario tipo sono state risolte con strumenti specifici delle rispettive discipline ingegneristiche.
Esistono vari modi di integrare un IFC in un file DGN con MicroStation la scelta tra questi è determinata dal grado di complessità del modello in entrata.
Per oggetti singoli, intesi come celle/blocchi si consiglia la connessione apposita per le Celle
Per poi scaricare nel modello DGN l’oggetto
Nel caso di un intero progetto, suddiviso per discipline ingegneristiche come in questo nostro esempio, si usa un altro metodo, quello del collegamento come riferimento
Per poi annettere ogni singolo IFC al fine di visualizzare un master di progetto, come da figura.
Ogni disciplina rimane ispezionabile nell’elenco dei riferimenti,
e ogni singolo elemento del progetto è identificato da MicroStation in tutte le sue proprietà, qui nell’immagine un muro esterno architettonico sono in evidenza il pannello delle proprietà del muro selezionato nel modello
Qui un pilastro strutturale in acciaio riporta le caratteristiche di sezione e volume
Qui un diffusore dell’impianto di areazione
Qui un elemento degli impianti acqua/gas
E infine un dispositivo dell’impianto elettrico con molte specifiche tecniche
Nell’approccio IFC gli elementi sono ispezionabili ma di principio non modificabili, essendo frutto di una collaborazione le modifiche andrebbero segnalate alla sorgente.
Conclusioni
Essendo IFC uno standard usato in interscambio delle informazioni nella progettazione a livello mondiale, la sua totale integrazione in MicroStation garantisce al progetto un altissimo livello di compatibilità con tutti gli attori coinvolti.