Cappa Arredamenti

CAPPA ARREDAMENTI E MICROSTATION, UNA STORIA IN COSTANTE EVOLUZIONE

È con grande piacere che vi parliamo di uno storico utente di MicroStation, tra i primi ad adottarlo in Italia nei primi anni ’90; Cappa Arredamenti di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria.

L’azienda attiva da più di 60 anni (nata nel 1961) è sempre stata a conduzione famigliare e oggi è retta ancora dalle nuove generazioni della famiglia rappresentate da Daniela ed Enrico, rispettivamente figlia e nipote del fondatore Luciano Cappa.

Connotandosi nella tipicità del tessuto produttivo italiano, fatto per la maggior parte di piccole e medie imprese, Cappa Arredamenti opera da sempre nel settore dell’arredamento, specializzandosi nel servire prevalentemente attività commerciali di tutti i tipi, food e non food. L’azienda, infatti, realizza negozi di varia natura, è ampiamente nota nel settore delle tabaccherie ma ha realizzato moltissimi bar, farmacie, gastronomie, centri commerciali, panetterie, e non di rado collabora con grandi brand (Chanel, Davidoff per citarne alcuni) per singoli interventi su corner ed espositori. (Figura 1)

Il dato interessante è che alla base della sua ideazione e produzione di arredi negli ultimi trent’anni c’è sempre stato il software CAD MicroStation di Bentley Systems e allora intervistando Daniela Cappa cerchiamo di capire qualcosa di più di questo success factor, di tale felice connubio.

Intervista a Daniela Cappa

Cad Connect (in seguito CC)  

Ciao Daniela, grazie intanto per essere qui con noi a raccontare quella parte di storia della tua azienda legata a MicroStation
Cominciamo dall’inizio, primi anni ’90, albori della diffusione del personal computer su vasta scala,. I software che fino a quel momento necessitavano di hardware importanti dai costi proibitivi, potevano finalmente essere installati su workstation con risorse più contenute, raccontaci di questo passaggio. 

Daniela Cappa (in seguito DC)

L’azienda che aveva fondato mio padre era di tipo artigianale, molto lavoro veniva non solo realizzato manualmente in falegnameria ma anche concepito a tecnigrafo, a suo modo era ben strutturata ma i tempi stavano cambiando e soprattutto era giunto il momento di stringere collaborazioni, cercare sinergie per quello che era il settore emergente all’epoca, il contract.
Venimmo in contatto con il Gruppo Gibam che era all’avanguardia nell’adozione di configuratori per arredi commerciali basati su Microstation, la partnership che si creò ci portò a integrare quel tipo di tecnologia per alcune categorie di negozi che fino a quel momento, in quanto piccola impresa, ci erano preclusi.

CC: Quanto durò questa collaborazione?
DC: All’incirca un lustro, durante il quale realizzammo molti bei lavori essendo diventati rivenditori Gibam su base regionale.
CC: E dopo questo periodo però MicroStation è rimasto in dotazione, quali sono le ragioni che vi hanno portato a mantenerlo?
DC: In quegli anni di utilizzo per i prodotti Gibam ci siamo resi conto della versatilità del software, di una sua facile declinazione nell’arredo su misura. Avevamo appena cambiato il parco macchine dotandoci di CNC, ci stavamo cimentando in progetti dal design molto complesso per i quali il CAD diventava fondamentale per l’esecuzione ma anche in termini di rappresentazione.
CC: Rendering quindi
DC: Sì, il rendering è stato poi adottato come sostituto dell’illustrazione artistica, perché mostrava qualcosa di molto simile al risultato finale dell’ambiente progettato e ne suggeriva addirittura i possibili miglioramenti.
CC: Oggi come si organizza il lavoro di progettazione?

DC: È sostanzialmente invariato, ogni disegno passa da MicroStation, sia che si tratti di una vendita in corso o una esecuzione di ordine acquisito il software costituisce una base tecnica e anche un archivio storico, ormai trentennale; in qualsiasi momento possiamo rimettere mano a un file “vecchio” con le nuove versioni perché fortunatamente il formato non è cambiato in tutti questi anni.
Mio figlio Enrico ormai è pienamente addentro alla gestione aziendale, per lui, ingegnere di formazione, è stato semplice adottare il metodo acquisito e migliorarlo.

Io mi occupo della gestione economica, la base per tenere in piedi l’azienda e garantirle un futuro, ma in questi anni insieme ai tecnici ho sempre dato il mio contributo nelle proposte, nelle soluzioni per tantissimi clienti che abbiamo soddisfatto, qualche migliaio se dovessimo contarli.

CC: Un’ultima domanda, un po’ più tecnica ma comprenderai, qui parliamo di software, come giudichi la versione attuale di MicroStation? 

DC: La nuova versione di MicroStation offre molte funzionalità in assenza delle quali avremmo dovuto considerare l’acquisto di altro software, per come la vedo io i costi per gli aggiornamenti periodici di MicroStation hanno comportato un impegno economico nettamente inferiore a quello che avremmo dovuto sostenere se avessimo dovuto dotarci di nuovi programmi, con nuove metodologie e relative curve di apprendimento.
Le aziende piccole come la nostra hanno nei tempi di risposta una delle migliori armi commerciali, per vincere la competizione sempre più accesa nel settore devi arrivare prima e meglio di altri.
In questo MicroStation ha un ruolo importante.

Figura 1: Workflow con MicroStation

Figura 2: rendering realizzato con MicroStation